Prosegue il confronto tra sindacati e ARAN per il rinnovo del contratto scuola 2022-2024, un passaggio cruciale per docenti, personale ATA, universitari e ricercatori.
Dopo il sesto incontro del 24 luglio, è stato fissato un nuovo appuntamento per il 4 settembre 2025, con l’obiettivo di concludere la trattativa entro l’estate, così da garantire gli aumenti stipendiali entro la fine dell’anno.
I temi centrali della trattativa: diritti, trasparenza e inclusione
Nei precedenti incontri, i sindacati hanno puntato l’attenzione su:
- Relazioni sindacali più trasparenti e partecipative;
- Miglioramento del benessere lavorativo, attraverso la revisione di istituti come ferie, permessi e malattia;
- Rafforzamento della contrattazione integrativa, con maggiore coinvolgimento delle RSU nelle decisioni interne.
Un punto importante è stato anche l’accordo per includere nel nuovo CCNL una parte dedicata al personale scolastico italiano all’estero, categoria finora regolata in modo parziale dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 64/2017.
Quando arriveranno gli aumenti: le previsioni di ARAN e sindacati
La volontà dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni è di chiudere il contratto il prima possibile, così da permettere l’erogazione degli aumenti in busta paga entro novembre-dicembre 2025.
Ivana Barbacci, segretaria della Cisl Scuola, ha sottolineato come la priorità assoluta sia il riconoscimento economico del personale, soprattutto dopo il lungo ritardo nell’avvio delle trattative.
È già previsto, inoltre, che per il successivo rinnovo contrattuale (2025-2027) saranno disponibili fin da subito le risorse necessarie.
Dunque, il rinnovo del contratto scuola 2022-2024 si avvicina a una fase cruciale. Dopo mesi di confronto, l’obiettivo condiviso è dare risposte concrete in termini di diritti e retribuzioni, senza ulteriori rinvii. Il personale scolastico potrebbe finalmente vedere riconosciuto il proprio impegno con aumenti salariali già entro fine 2025.


